Quando i filler riempiono anche i manga...
Bene gente, alzi la mano a chi ancora interessa sapere che passato travagliato e tormentato da turbe psicotiche ha avuto Kabuto.
No sul serio, va bene tutto ma penso che la psicologia di questo personaggio, con seri problemi di personalità, sia già stata fatta presente in varie occasioni nel manga. Io voglio vedere, in questo momento, botte, sangue,violenza (alè alè)! Dopo tanto tempo il vecchio Kishimoto finalmente era riuscita a farmi stare in suspence, con Itachi e Sasuke che finalmente decidono di fare fronte comune con uno che sembra uno dei nemici più forti visti fin ora nel manga. E invece... prima mi salta fuori con la storia di Itachi e Sasuke che ne approfittano ogni volta che aprono la caccia al cinghiale per fare il sugo per la polenta, cosa che mi ha fatto slogare la mascella, e adesso ci propina due capitoli interi su Kabuto e le sue manie di persecuzione -oh, anche io ho dovuto mettere gli occhiali da bambina, non ne faccio un dramma: forse anche lui li voleva della Ray-Ban?-
Quel trollone di Kishimoto è buono per farmi venire crisi isteriche e istinti omicidi verso di lui, quando nel bel mezzo di un momento epico del manga lui ci caccia in mezzo flashback o monologhi interiori tra Naruto e i vari inquilini che abitano nel suo cervello. Va bene smorzare la tensione, ma non per decine di capitoli interi, che quando questi intervalli finiscono io mi sono dimenticata cosa stava succedendo prima!
Parliamo un momento del capitolo ora. Inanzitutto, ma Kabuto non era stato allevato dal medico Yakushi di Konoha? Non mi pareva che in passato avessero accennato a balie ex-membre della Radice. Ma vabbé, le sviste capitano a tutti, non lo posso mettere alla gogna -sono ben altri i motivi per cui Kishi dovrebbe essere giustiziato sulla pubblica piazza, ma almeno mi ha fatto resuscitare Itachi, quindi è come se tutto il mio odio per lui sia momentaneamente in reset-. Ma vogliamo parlare di Orochimaru che fa il marpione con un Kabuto di appena dodici anni? Eh, l'avevamo capito che il serpentone aveva certe tendenze pedofile, ma ora è palese! A parte che, a proposito del Sennin, questi capitoli mi sembrano un pretesto per farlo riapparire. Vero è che Kabuto ha sempre avuto un rapporto Smithers-Burns con Orochimaru, ma questa parte del manga mi sembra campata per aria solo perché era un bel po' di capitolo che il Ninja Leggendario non faceva la sua comparsa. E poi, sorpresa delle sorprese, ecco che si svela che il nostro serpente preferito era un membro della radice! L'avevo sempre detto io che Orochimaru e Danzo se la intendevano!
Trauma infantile tra 3... 2... 1... ed ecco che la povera Nonou tira le cuoia, proprio a causa di Kabuto. E pensare che è stato proprio lui con una classica figura da pirla ad ucciderla... si fa meraviglia perché Nonou non l'ha riconosciuto, eppure se lui avesse capito che si trovava davanti alla sua madre adottiva non sarebbero giunti a quel frangente.
E con una fantastica visione di Orochimaru che esce dalle acque per traumatizzare un già traumatizzato Kabuto, il capitolo finisce. Spero che si torni a far vedere degli scazzottamenti al più presto, altri tre capitolo del genere e faccio implodere la redazione di Jump
Spoileromani incalliti 1 - Naruto Cap. 583
Pubblicato da AssassinPanda alle 17:32 Etichette: Masashi Kishimoto, Naruto, Shonen, Spoiler
Pornhorror!
Pubblicato da AssassinPanda alle 23:17 Etichette: Ecchi, HighSchool of the Dead
Ora mi verrete a dire: e ma cheppalle, sta qua fa solo recensioni positive. Sì, in effetti so che può essere stancante sentirsi sempre e solo dire quant'è bello questo o quel manga. Quindi oggi vi parlerò di Highschool of the Dead, o meglio dire HSOD.
Ecco, diciamo che a me l'horror non è mai piaciuto molto come genere, letterario o cinematografico, quindi figuriamoci a parlare di manga. Ma HSOD è un caso a sè stante.
L'unico difetto della mia passione di lettrice incallita di fumetti giapponesi è che quando non so cosa comprare in fumetteria o ad una Fiera del Fumetto, mi viene voglia di prendere i primi due volumi di una serie più o meno famosa e di provare a leggerli. Se mi piacciono bene, altrimenti finiscono negli scaffali del dimenticatoio. Il problema è che il dimenticatoio è quasi del tutto vuoto. Se non fosse riempito proprio da Highschool of the Dead.
Tornerete a dirmi: allora non puoi giudicare un manga, se non l'hai letto nella sua completezza. No, esatto. Avete ragione. Infatti HSOD è uno dei pochi casi in cui ho lasciato perdere il manga e ho preferito non spendere inutili soldi per quest'opera per dedicarmi invece a vedere l'evolversi della trama attraverso l'etere. Quindi sono qui per esporvi il mio personale parere sull'Anime di Highschool of the Dead, facendovi prima una breve parentesi sul manga.
Sapevo che gli autori di HSOD in precedenza disegnavano Hentai. A parte che ho visto Doujinshi porno di bassa lega disegnate meglio. I tratti spigolosi del viso dei protagonisti, le tette abnormi e il resto del corpo sproporzionato, per non parlare poi di primi piani completi di nudo parziale e di mutandine... cioè, parliamoci chiaro: se voglio vedere del porno e delle tette, conosco un sacco di siti disposti a darmi del nudo integrale pure gratis... invece niente, in HSOD sono solo tette che sballonzolano, cosa che impoverisce la focalizzazione del racconto. Quando in genere un consumatore medio non pervertito -e io sono mediamente pervertita, ma questo è un dettaglio- compra un manga horror si aspetta delle scene horror.
Invece in HSOD ha di per sé la trama più banale che abbia mai visto in un manga, roba davvero da hentai -a livello di trama intendo-: all'improvviso, senza che ci venga svelato nulla, degli studenti del Liceo della Morte vengono contagiati da un virus che li fa diventare tutti zombie, ma solo i protagonisti -uno sfigato, un nerd, una dottoressa del tutto idiota e inutile, Yu Kanda versione donna, la gnocca di turno e la viziata figlia di papà da prendere a sberle- casualmente sembrano sopravvivere alla pestilenza, e sembrano essere per la maggior parte del manga -i primi due volumi, quelli in mio possesso, corrispondono circa ad una decina di puntate dell'anime- gli unici sopravvissuti nell'intera Tokyo. E mentre il mondo va nel caos, l'allegro gruppo di reduci si pone come obiettivo quello di tornare a casa, mentre gli zombie tentano di mangiar loro il cervello. Ma loro, che sono fighi e protagonisti, riescono a sopravvivere a tutte le loro imboscate. Ma dico io. Un qualche morto per strada no? Ah sì l'inutile fidanzato della gnocca di turno che muore ad inizio anime ma di cui a nessuno importa, se non alla gnocca di turno quando ha finito di fare la figa di legno e si ricorda che lo sfigato ha fracassato la testa all'unica persona che la sopportasse.
Insomma, come trama di un horror apocalittico penso che Piccoli Brividi sia molto più terrificante, sul serio. Io sono una che si impressiona facilmente, che quando la mia amica ha tentato di farmi vedere "Non aprite quella Porta" mi sono spalmata il pupazzo a forma di manta preso all'Acquario di Genova in faccia e dondolavo sul divano gridando "Cambia canale, non farmelo vedere!"
Abbiamo detto che HSOD sembra un Hentai? Beh, i presupposti per un buon pornazzo ci sono. Tette enormi, fisici snelli, tipe senza cervello che si divertono a sballonzolare la propria undicesima di seno in giro per i corridoi, e tipo pervertito che se le farebbe tutte quante -infatti riesce quasi a farsi ben due delle protagoniste-. Ma niente scena di sesso del tipo "Ehi, siamo gli unici sopravvissuti ad una epidemia di zombie, potremmo anche morire domani, trombiamo finché possiamo!". Nemmeno con una tipa che gli gira con solo un grembiule addosso il tipo è buono di stoppare un attimo i suoi piani di sopravvivenza anti-zombie. Lo sfigato o è gay, o è veramente uno stupido a livelli mondiali.
Ah, scena epica! Lo sfigato spara allo zombie, ma in mezzo ci sta la gnocca di turno. La gnocca di turno salta, il proiettile le passa esattamente tra le gambe -primo piano mutandine- e colpisce lo zombie esattamente al centro della fronte! Cioè, premio oscar al regista! Uno dei rari momenti in cui non mi sono pentita di aver visto HSOD: come averi potuto vivere senza aver visto una scena del genere?! Sono letteralmente rotolata sul divano!
Deludente sia come Anime Horror che come Hentai, consiglio la visione solamente a chi, come il mio ragazzo, ha le tette al posto dell'ipotalamo! E, come se non bastasse, non so il manga, ma così come se non ci si capisce nulla di come l'epidemia sia iniziata, l'anime finisce senza fornirci spiegazione alcuna, e senza aver risolto nulla tra l'altro! Ecco, vi ho spoilerato la fine di HSOD, ora non potete vederlo: mi ringrazierete un giorno per questo!
Ecco, diciamo che a me l'horror non è mai piaciuto molto come genere, letterario o cinematografico, quindi figuriamoci a parlare di manga. Ma HSOD è un caso a sè stante.
L'unico difetto della mia passione di lettrice incallita di fumetti giapponesi è che quando non so cosa comprare in fumetteria o ad una Fiera del Fumetto, mi viene voglia di prendere i primi due volumi di una serie più o meno famosa e di provare a leggerli. Se mi piacciono bene, altrimenti finiscono negli scaffali del dimenticatoio. Il problema è che il dimenticatoio è quasi del tutto vuoto. Se non fosse riempito proprio da Highschool of the Dead.
Tornerete a dirmi: allora non puoi giudicare un manga, se non l'hai letto nella sua completezza. No, esatto. Avete ragione. Infatti HSOD è uno dei pochi casi in cui ho lasciato perdere il manga e ho preferito non spendere inutili soldi per quest'opera per dedicarmi invece a vedere l'evolversi della trama attraverso l'etere. Quindi sono qui per esporvi il mio personale parere sull'Anime di Highschool of the Dead, facendovi prima una breve parentesi sul manga.
Sapevo che gli autori di HSOD in precedenza disegnavano Hentai. A parte che ho visto Doujinshi porno di bassa lega disegnate meglio. I tratti spigolosi del viso dei protagonisti, le tette abnormi e il resto del corpo sproporzionato, per non parlare poi di primi piani completi di nudo parziale e di mutandine... cioè, parliamoci chiaro: se voglio vedere del porno e delle tette, conosco un sacco di siti disposti a darmi del nudo integrale pure gratis... invece niente, in HSOD sono solo tette che sballonzolano, cosa che impoverisce la focalizzazione del racconto. Quando in genere un consumatore medio non pervertito -e io sono mediamente pervertita, ma questo è un dettaglio- compra un manga horror si aspetta delle scene horror.
Invece in HSOD ha di per sé la trama più banale che abbia mai visto in un manga, roba davvero da hentai -a livello di trama intendo-: all'improvviso, senza che ci venga svelato nulla, degli studenti del Liceo della Morte vengono contagiati da un virus che li fa diventare tutti zombie, ma solo i protagonisti -uno sfigato, un nerd, una dottoressa del tutto idiota e inutile, Yu Kanda versione donna, la gnocca di turno e la viziata figlia di papà da prendere a sberle- casualmente sembrano sopravvivere alla pestilenza, e sembrano essere per la maggior parte del manga -i primi due volumi, quelli in mio possesso, corrispondono circa ad una decina di puntate dell'anime- gli unici sopravvissuti nell'intera Tokyo. E mentre il mondo va nel caos, l'allegro gruppo di reduci si pone come obiettivo quello di tornare a casa, mentre gli zombie tentano di mangiar loro il cervello. Ma loro, che sono fighi e protagonisti, riescono a sopravvivere a tutte le loro imboscate. Ma dico io. Un qualche morto per strada no? Ah sì l'inutile fidanzato della gnocca di turno che muore ad inizio anime ma di cui a nessuno importa, se non alla gnocca di turno quando ha finito di fare la figa di legno e si ricorda che lo sfigato ha fracassato la testa all'unica persona che la sopportasse.
Insomma, come trama di un horror apocalittico penso che Piccoli Brividi sia molto più terrificante, sul serio. Io sono una che si impressiona facilmente, che quando la mia amica ha tentato di farmi vedere "Non aprite quella Porta" mi sono spalmata il pupazzo a forma di manta preso all'Acquario di Genova in faccia e dondolavo sul divano gridando "Cambia canale, non farmelo vedere!"
Abbiamo detto che HSOD sembra un Hentai? Beh, i presupposti per un buon pornazzo ci sono. Tette enormi, fisici snelli, tipe senza cervello che si divertono a sballonzolare la propria undicesima di seno in giro per i corridoi, e tipo pervertito che se le farebbe tutte quante -infatti riesce quasi a farsi ben due delle protagoniste-. Ma niente scena di sesso del tipo "Ehi, siamo gli unici sopravvissuti ad una epidemia di zombie, potremmo anche morire domani, trombiamo finché possiamo!". Nemmeno con una tipa che gli gira con solo un grembiule addosso il tipo è buono di stoppare un attimo i suoi piani di sopravvivenza anti-zombie. Lo sfigato o è gay, o è veramente uno stupido a livelli mondiali.
Ah, scena epica! Lo sfigato spara allo zombie, ma in mezzo ci sta la gnocca di turno. La gnocca di turno salta, il proiettile le passa esattamente tra le gambe -primo piano mutandine- e colpisce lo zombie esattamente al centro della fronte! Cioè, premio oscar al regista! Uno dei rari momenti in cui non mi sono pentita di aver visto HSOD: come averi potuto vivere senza aver visto una scena del genere?! Sono letteralmente rotolata sul divano!
Deludente sia come Anime Horror che come Hentai, consiglio la visione solamente a chi, come il mio ragazzo, ha le tette al posto dell'ipotalamo! E, come se non bastasse, non so il manga, ma così come se non ci si capisce nulla di come l'epidemia sia iniziata, l'anime finisce senza fornirci spiegazione alcuna, e senza aver risolto nulla tra l'altro! Ecco, vi ho spoilerato la fine di HSOD, ora non potete vederlo: mi ringrazierete un giorno per questo!
Bonzo e i tre Avventurieri
Pubblicato da AssassinPanda alle 22:14 Etichette: Kazuya Minekura, Saiyuki, Shonen
C'era una volta in Cina un bonzo -un
monaco asceta per intenderci, uno di quei bigottoni tutto casa e
monastero- che fu incaricato da Bodhisttava di recarsi in India per
ottenere dei Sutra -testi sacri- introvabili in Asia. Destino vuole che
tale monaco venga accompagnato nel suo viaggio verso Occidente da un
Demone Scimmia, un mostro acquatico e un cinghiale, e cavalca un cavallo
che in realtà non è un cavallo, bensì un drago. Eccovi qui il sunto di
una delle leggende più famose in tutto l'oriente, che ha ispirato non
solo personaggi del calibro del protagonista di Dragon Ball ma anche la fondamentale trama di Gensomaden Saiyuki, o più semplicemente Saiyuki, il manga di maggior successo di Kazuya Minekura. Saiyuki
si propone ai più come un manga per adolescenti, anche se il
particolare stile sia di disegno che narrativo della Minekura appassiona
anche il pubblico femminile. La storia di Genzo Sanzo Hoshi,
bonzo incaricato dagli dèi di proteggere i sacri sutra a lui affidati e
capire perché nel Tongenkyo, mondo dapprima abitato da demoni e uomini
che convivevano pacificamente, gli esseri demoniaci abbiano del tutto
perso la ragione. Al suo fianco viaggiano la scimmia Son Goku, il Kappa -demone dei fiumi- Sha Gojyo e il "cinghiale" Cho Hakkai (Cho=Cinghiale in giapponese, in realtà Hakkai è un essere umano tramutatosi in demone), insieme a Hakuryu,
il draghetto bianco che si trasforma... in jeep! Sul loro cammino
incontreranno demoni disposti a tutto pur di ucciderli e di
impossessarsi dei sutra di Sanzo, faranno i conti con loro stessi e i
loro sentimenti, ma soprattutto il loro passato travagliato e doloroso.
Inoltre, se in ognuno di noi è presente un po' di oscurità anche in un
cuore colmo di luce, Goku e Hakkai hanno a che fare con i loro demoni
interiori; senza i loro particolari sigilli, entrambi perdono il
controllo e attaccano indiscriminatamente chiunque incontrino -anche se
Hakkai dimostra di aver più controllo di sè stesso del compagno-.
Un manga appassionante, dalla trama filosofica, il disegno dal bel tratto caratteristico e ben delineato della Minekura e i personaggi ben caratterizzati sia dal punto di vista fisico-caratteriale che storico e psicologico. Ho amato questo manga dalla prima volta in cui lo presi in mano, e penso che sia la prima opera per cui ho faticato e sputato sangue per avere completa nella mia libreria. L'atmosfera fantasy, la trama intricata e tutta la storia dietro ai personaggi non possono fare altro che farti amare Saiyuki, e ti spinge a volerlo seguire fino alla fine.
L'unico problema? Appunto questo. Saiyuki non sembra avere una fine.
La Minekura, si è sempre risaputo, ha sempre avuto problemi di salute, e a causa di questo è stata costretta a suddividere la realizzazione di Saiyuki in due manga, collegati tra loro cronologicamente: Gensomaden e Saiyuki Reload. Beh, dopo aver saccheggiato totalmente le mie fumetterie di fiducia, spaccando le balle anche a quella di Sestri Ponente per ottenere la serie completa del Reload, composta di dieci volumi, volete che non ci scopra che non esiste una vera e propria fine al termine del 10 tanbok? E porco Ener però! Roba da lasciarti con la tachicardia a mille e la voglia di andare a bruciare la sede della Dynit, ovunque essa sia in Italia, e quella della Enix in Giappone. No, non posso prendermela con la dolce Kazuya Minekura, un po' perché la stimo troppo come Mangaka, e un po' perché già poverina soffre di salute, se la vado anche a minacciare di morte, col cavolo che saprò come andrà a finire il suo Viaggio verso Occidente. In compenso però ha donato al mondo quella splendida opera che è Saiyuki Gaiden, -di cui preferisco parlare in una recensione a parte- e per questo forse potrei perdonarla.
In cosa Saiyuki merita di più di tutto di essere letto? Il legame tra i personaggi. Spesso le fangherle fraintendono Saiyuki, e in genere le opere della Minekura come Wild Adapter come manga dal sottofondo yaoi. Ok, io stessa sono una convinta sostenitrice di tale genere, e nel proprio immaginario può anche essere. Ma come la Mangaka ribadisce, le sue non sono opere yaoi. Il legame che c'è tra i quattro protagonisti è qualcosa di unico, che ti lascia nel segno. In particolar modo quello tra Sanzo e Goku. Amicizia nel puro semplice senso del termine, spirito di sacrificio, commozione ed orgoglio di far parte di quel gruppo di spericolati avventurieri, un po' umani e un po' demoni. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, poi, Saiyuki eccelle in quanto riguarda le emozioni e i sentimenti. I personaggi di Saiyuki non sono supereroi, non sono privi di difetti, anzi. Sono di quanto più umano e simile alla realtà possa essere presente in un manga.
In conclusione. Se si è veramente appassionati di manga, se si amano le storie mistico-spirituali oppure si è fanatici di sbudellamenti di demoni, o si ha voglia di provare emozioni forti, Saiyuki in tutta la sua completezza di opere è da leggere, anche se dovrete essere preparati a non poter vedere la fine del manga prima della fine del mondo. Davvero, vale la pena di leggerlo e di lasciarti trasportare dalle emozioni che solo Saiyuki sa darti. Ma, seriamente, se vi volete bene e se amate Saiyuki, non guardate l'anime. Davvero, statene lontano, come se avesse la peste. Poi non dite che non vi avevo avvertito, eh?
ps. Non lo dico solo perché voglio sapere come caspiterina andrà a finire Saiyuki -moriranno tutti?-, ma spero che la Minekura guarisca presto dalla grave malattia che l'affligge. Gambatte!
Un manga appassionante, dalla trama filosofica, il disegno dal bel tratto caratteristico e ben delineato della Minekura e i personaggi ben caratterizzati sia dal punto di vista fisico-caratteriale che storico e psicologico. Ho amato questo manga dalla prima volta in cui lo presi in mano, e penso che sia la prima opera per cui ho faticato e sputato sangue per avere completa nella mia libreria. L'atmosfera fantasy, la trama intricata e tutta la storia dietro ai personaggi non possono fare altro che farti amare Saiyuki, e ti spinge a volerlo seguire fino alla fine.
L'unico problema? Appunto questo. Saiyuki non sembra avere una fine.
La Minekura, si è sempre risaputo, ha sempre avuto problemi di salute, e a causa di questo è stata costretta a suddividere la realizzazione di Saiyuki in due manga, collegati tra loro cronologicamente: Gensomaden e Saiyuki Reload. Beh, dopo aver saccheggiato totalmente le mie fumetterie di fiducia, spaccando le balle anche a quella di Sestri Ponente per ottenere la serie completa del Reload, composta di dieci volumi, volete che non ci scopra che non esiste una vera e propria fine al termine del 10 tanbok? E porco Ener però! Roba da lasciarti con la tachicardia a mille e la voglia di andare a bruciare la sede della Dynit, ovunque essa sia in Italia, e quella della Enix in Giappone. No, non posso prendermela con la dolce Kazuya Minekura, un po' perché la stimo troppo come Mangaka, e un po' perché già poverina soffre di salute, se la vado anche a minacciare di morte, col cavolo che saprò come andrà a finire il suo Viaggio verso Occidente. In compenso però ha donato al mondo quella splendida opera che è Saiyuki Gaiden, -di cui preferisco parlare in una recensione a parte- e per questo forse potrei perdonarla.
In cosa Saiyuki merita di più di tutto di essere letto? Il legame tra i personaggi. Spesso le fangherle fraintendono Saiyuki, e in genere le opere della Minekura come Wild Adapter come manga dal sottofondo yaoi. Ok, io stessa sono una convinta sostenitrice di tale genere, e nel proprio immaginario può anche essere. Ma come la Mangaka ribadisce, le sue non sono opere yaoi. Il legame che c'è tra i quattro protagonisti è qualcosa di unico, che ti lascia nel segno. In particolar modo quello tra Sanzo e Goku. Amicizia nel puro semplice senso del termine, spirito di sacrificio, commozione ed orgoglio di far parte di quel gruppo di spericolati avventurieri, un po' umani e un po' demoni. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, poi, Saiyuki eccelle in quanto riguarda le emozioni e i sentimenti. I personaggi di Saiyuki non sono supereroi, non sono privi di difetti, anzi. Sono di quanto più umano e simile alla realtà possa essere presente in un manga.
In conclusione. Se si è veramente appassionati di manga, se si amano le storie mistico-spirituali oppure si è fanatici di sbudellamenti di demoni, o si ha voglia di provare emozioni forti, Saiyuki in tutta la sua completezza di opere è da leggere, anche se dovrete essere preparati a non poter vedere la fine del manga prima della fine del mondo. Davvero, vale la pena di leggerlo e di lasciarti trasportare dalle emozioni che solo Saiyuki sa darti. Ma, seriamente, se vi volete bene e se amate Saiyuki, non guardate l'anime. Davvero, statene lontano, come se avesse la peste. Poi non dite che non vi avevo avvertito, eh?
ps. Non lo dico solo perché voglio sapere come caspiterina andrà a finire Saiyuki -moriranno tutti?-, ma spero che la Minekura guarisca presto dalla grave malattia che l'affligge. Gambatte!
La Fatica On Line di Sensei Inoue Takehiko
Pubblicato da AssassinPanda alle 17:05 Etichette: Buzzer Beater, Shonen, Takehiko Inoue
Il mondo del webcomic è bello perché é vario, e questo pochi lo sanno. La maggior parte delle fangherle o dei meno appassionati di questo genere di fumetti online, quando chiederete loro se conoscono qualche manga online vi risponderanno di certo Axis Powers Hetalia. Oh, non le biasimo, dato che fino nemmeno sei mesi fa anche io rientravo in questa cerchia di persone dalla mentalità chiusa. Poi ho scoperto che il mondo dei fumetti italiano -davanti al quale storco sempre un po' il naso, per poi ritrovarmi spesso piacevolmente sorpresa- offre una vasta gamma di opere per tutti i gusti e per tutte le età proprio nel web. Chi conosce il sito di eriadan può benissimo capire cosa intendo, ad esempio, oppure altri Bloggers famosi di cui poi ritroviamo le strisce sui nostri amati diarietti Comix o Smemo. Di recente invece per caso ho trovato tra le bancarelle del Torino Comics un manga di Takehiko Inoue -che i più conoscono per il famoso Slam Dunk- che era stato precedentemente pubblicato Online. E pensare che prima di quel momento credevo che solamente i mangaka esordienti o che hanno bisogno di potersi affermare ed ottenere un ampio consenso di pubblico pur non avendo contratti con case editrici di manga pubblicassero le proprie opere online; oppure che lo facessero solo i fancazzisti giapponesi, che reputano disegnare manga un hobby, un passatempo... mannaggia a Himaruya, trollone!
E invece ecco che mi ritrovo tra le mani un manga di un autore che amo, che parla di uno sport che amo in chiave rivisitata. E completamente in Technicolor!
Ed eccoci finalmente a parlare di Buzzer Beater, la seconda opera a tema Basketball di Inoue-Sensei. Fondamentalmente cos'è Buzzer Beater?
Prendete Space Jam, togliete Micheal Jordan e metteteci un ragazzino di 15 anni che non ha mai giocato a Pallacanestro a livello agonistico, sostituite Lola Bunny con la ragazza più brava della terra nei tiri liberi e al posto dei Looney Tunes metteteci i loro compagni di squadra, che non avranno orecchie, coda o fucile in mano, ma sono altrettanto eccentrici. No, gli alieni brutti e fetenti lasciateli dove sono. Mischiate tutto questo con lo stile e la comicità di Slam Dunk ed otterrete la storia di Hideyoshi, che non deve salvare la terra dalla minaccia aliena, bensì riscattarla, in cambio di 100 milioni di dollari. Da tempo infatti la terra non ha su una squadra di basket a livello interplanetario che possa competere con i gruppi alieni, quindi per anni il Pianeta in cui la Pallacanestro è nata si ritrova emarginata e sbeffeggiata dalle squadre extraterrestri. Incitato dalla nipote Cha-Che (Lola Bunny, tanto per intenderci), il filantropo Yoshimune decide di firmare un contratto da 100 milioni di dollari con i cinque giocatori di Basket più forti del mondo. E poteva mancare il nostro Hideyoshi? No di certo!
Buzzer Beater è di certo un opera meno famosa di Slam Dunk o di Vagabond, ma ciononostante per la trama e per il disegno è un manga degno di essere letto almeno una volta, anche solamente online al sito ufficiale di Buzzer Beater, se masticate l'inglese, o se avete voglia di spendere 7.90 euri a volume -grazie Panini, come faremmo senza di te?-. Ma se preferite esiste anche l'edizione in giapponese, coreano o cinese!
Tanto per Cominciare
Pubblicato da AssassinPanda alle 11:29 Etichette: Scleri del Panda
Mi hanno detto che il Blogger è tanto bbello perché puoi dire quello che vuoi, esprimere i tuoi pareri e le tue idee senza che qualcuno ti fracassi le ovaie. Eh, le ovaie. Devo dire testicoli? Non ce li ho. Quindi dico ovaie.Un posto dove posso dar sfogo alla mia libertà di pensiero in un mondo dove ormai sei schedato per qualsiasi cosa tu dica o faccia -facci, signore, facci pure- e dove la censura ormai è di casa anche alle porte di internet. Ho già luoghi personali on line dove la mia lingua non ha freno, ma devo dire che l'idea di tenere un blog aperto a tutti mi alletta parecchio, quindi perché non provare?
Innanzitutto, dato che la Stiva della Thousand Sunny è aperta a tutti, iniziamo col presentarci: mi chiamo Chiara, nome d'arte AssassinPanda. Perché questo nick? Perché mi piacciono i Panda, perché mi piacerebbe a volte essere un assassina, soprattutto quando mi capitano davanti quelle ragazzine che mi parlano come se fossero appena uscite da un programma della De Filippi o dal Grande Fratello, c'èèè. Che poi non ho mai capito perché ripetano di continuo c'è, quasi spasmodicamente all'inizio di ogni frase semplice, articolata, complemento oggetto o predicato verbale: alcuni mi dicono che sia una abbreviazione di "cioè", altri proprio "c'é" nel senso di ci essere... ma quando una persona fa il suo esordio presentandosi con un bel "C'é" vi giuro che vorrei tanto avere dei pugnali sotto la manica con il buon vecchio Altair. Ma stiamo divagando.
Come alcuni nippofili avranno intuito dal titolo del mio blog, la sottoscritta si occupa di manga e anime. Se leggere manga fosse una professione con una cerchia gerarchica al comando di una grande azienda, allora penso che ne sarei come minimo un dirigente. Sì, a volte posso sostenere di essere una lettrice incallita, quasi patologica, ma mai Otaku. Almeno non ancora. Per quanto rasenti il minimo, penso di avere ancora una vita sociale. Diciamo che la mia vita oscilla dall'essere Nerd allo stato puro all'essere aggrappata per una sporgenza sull'orlo di un precipizio nell'attesa che qualcuno mi raccolga.
Quindi in generale nel mio Blog parlerò di Manga. Ne leggo veramente una mostruosità, Shonen e Shojo, sporadicamente vedo Anime e film tratti da essi -in particolar modo amo i film di Lupin III-. Farò recensioni critiche o positive su ciò che mi capita alla mano, alla televisione al PC o nella PS3 -sì, ogni tanto mi capiterà di fare una capatina anche nel magico mondo dei Videogames-.
Non mi è mai capitato di vederli, ma so che ci saranno un sacco di altri Bloggers o di Youtubers che posteranno recensioni di manga di anime o di videogiochi. Io non scrivo quelle poche cavolate che mi passano per la testa per riceverne profitto personale o di avere milioni di.. boh, si dice Followers su Blogger? Anche se ovviamente mi fa piacere sapere se qualcuno legge le mie opere e se ci lascia un commentino, ma di certo non lo faccio per copiare altri o per essere una diva nel mondo del web.
Ecco, più che "recensioni" le mie saranno dei pensieri e delle opinioni personali, quello che mi passa per la mente quando leggo un capitolo di un manga online o un nuovo -o vecchio dato che sto cercando di reperire Slam Dunk e Eyeshield 21 in maniere più o meno legali-, che spero possano suscitare il vostro interesse o quanto meno divertirvi, anche se ho l'umorismo di una pecora morta a volte.
Detto questo che altro aggiungere? Direi che abbiamo presentato tutto del diario di una nippofila incallita, siate benvenuti nella Stiva e buon divertimento a chicchessia!
Ah, graficamente la Stiva della Sunny è ancora da migliorare: il tempo di corrompere qualche blogger più esperto di me e ve la saprò proporre al meglio esteticamente!
Innanzitutto, dato che la Stiva della Thousand Sunny è aperta a tutti, iniziamo col presentarci: mi chiamo Chiara, nome d'arte AssassinPanda. Perché questo nick? Perché mi piacciono i Panda, perché mi piacerebbe a volte essere un assassina, soprattutto quando mi capitano davanti quelle ragazzine che mi parlano come se fossero appena uscite da un programma della De Filippi o dal Grande Fratello, c'èèè. Che poi non ho mai capito perché ripetano di continuo c'è, quasi spasmodicamente all'inizio di ogni frase semplice, articolata, complemento oggetto o predicato verbale: alcuni mi dicono che sia una abbreviazione di "cioè", altri proprio "c'é" nel senso di ci essere... ma quando una persona fa il suo esordio presentandosi con un bel "C'é" vi giuro che vorrei tanto avere dei pugnali sotto la manica con il buon vecchio Altair. Ma stiamo divagando.
Come alcuni nippofili avranno intuito dal titolo del mio blog, la sottoscritta si occupa di manga e anime. Se leggere manga fosse una professione con una cerchia gerarchica al comando di una grande azienda, allora penso che ne sarei come minimo un dirigente. Sì, a volte posso sostenere di essere una lettrice incallita, quasi patologica, ma mai Otaku. Almeno non ancora. Per quanto rasenti il minimo, penso di avere ancora una vita sociale. Diciamo che la mia vita oscilla dall'essere Nerd allo stato puro all'essere aggrappata per una sporgenza sull'orlo di un precipizio nell'attesa che qualcuno mi raccolga.
Quindi in generale nel mio Blog parlerò di Manga. Ne leggo veramente una mostruosità, Shonen e Shojo, sporadicamente vedo Anime e film tratti da essi -in particolar modo amo i film di Lupin III-. Farò recensioni critiche o positive su ciò che mi capita alla mano, alla televisione al PC o nella PS3 -sì, ogni tanto mi capiterà di fare una capatina anche nel magico mondo dei Videogames-.
Non mi è mai capitato di vederli, ma so che ci saranno un sacco di altri Bloggers o di Youtubers che posteranno recensioni di manga di anime o di videogiochi. Io non scrivo quelle poche cavolate che mi passano per la testa per riceverne profitto personale o di avere milioni di.. boh, si dice Followers su Blogger? Anche se ovviamente mi fa piacere sapere se qualcuno legge le mie opere e se ci lascia un commentino, ma di certo non lo faccio per copiare altri o per essere una diva nel mondo del web.
Ecco, più che "recensioni" le mie saranno dei pensieri e delle opinioni personali, quello che mi passa per la mente quando leggo un capitolo di un manga online o un nuovo -o vecchio dato che sto cercando di reperire Slam Dunk e Eyeshield 21 in maniere più o meno legali-, che spero possano suscitare il vostro interesse o quanto meno divertirvi, anche se ho l'umorismo di una pecora morta a volte.
Detto questo che altro aggiungere? Direi che abbiamo presentato tutto del diario di una nippofila incallita, siate benvenuti nella Stiva e buon divertimento a chicchessia!
Ah, graficamente la Stiva della Sunny è ancora da migliorare: il tempo di corrompere qualche blogger più esperto di me e ve la saprò proporre al meglio esteticamente!
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La Stiva della Thousand Sunny è un semplice blog di critica personale sui manga che ho letto, sugli anime che ho visto e a volte anche di Videogames o film. Accetto che esprimiate la vostra opinione, ma senza che mi azzanniate alla giugulare, per favore. Keep Calm!
Questo blog può contenere Spoiler! di anime e manga in corso o inediti in italia o che voi non avete ancora avuto modo di leggere/vedere (culopesi!), se non volete rovinarvi il finale di manga che volete/state leggendo astenetevi dalla lettura delle recensioni! E chi può essere offeso da linguaggio scurrile stia altrettanto alla larga.
E ora qualche precisazione giornalistica...
Questo blog può contenere Spoiler! di anime e manga in corso o inediti in italia o che voi non avete ancora avuto modo di leggere/vedere (culopesi!), se non volete rovinarvi il finale di manga che volete/state leggendo astenetevi dalla lettura delle recensioni! E chi può essere offeso da linguaggio scurrile stia altrettanto alla larga.
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