Quote of the Week 3.


«Ehi, Shogo... pensi che potremo cambiare il paese?» Con disappunto di Shuya, Shogo scosse la testa. Shuya disse con tono accusatorio: 
«Ma hai appena detto che lo faresti a pezzi!» Shogo accese una sigaretta, era un bel po' che non fumava, poi incrociò le braccia. «Vuoi sapere quello che penso?[...] A volte non ci si può opporre al corso della storia.[...] Tra qualche tempo, mutando alcune condizioni, questo paese, anche se non facciamo nulla, cambierà. Non so se avverrà nella forma di una guerra o di una rivoluzione. E non ho la minima idea di quando giungerà quel momento. Forse potrebbe non arrivare mai.» Fece un altro tiro e continuò. «In ogni caso, non penso sia possibile adesso. Proprio come ho detto, questo paese è folle, ma ben concepito. [...] La nostra è una nazione schifosa. Se non potete sopportarla, la cosa migliore da fare è abbandonarla e andare da qualche altra parte. [...] Eppure io non lo farò.» Shuya si sfregò la mano contro la coscia. Sperava che l'affermazione di Shogo corrispondesse ai suoi pensieri: "Io voglio fare qualcosa qui, perché alla fine questo è il mio paese. Bob Marley cantava: "su, alzati in piedi... combatti per i tuoi diritti
«Perché?» chiese Shuya. Ma la risposta di Shogo non fu proprio quella che si aspettava.
«Sto facendo questo per me stesso. Voglio la vendetta. Anche se è solo per la mia soddisfazione, voglio colpire questo maledetto paese.[...]» Shuya fece un breve respiro: 
«Così sembri senza speranza.»
«Sono senza speranza»
Shogo Kawada e Shuya Nanahara, Battle Royale (Romanzo), Koushun Takami

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