Non sempre Can che Abbaia non morde

V


Tribal 12 è il nome di un manga che la GP presentò a tutti come "il manga dell'autore di Toto". Beh, non ho mai letto Toto, ma sono piacevolmente stata colpita dalla bellezza di questo fumetto tanto da rimanere delusa dal fatto che durasse solamente  tre volumi. Perché è questo il brutto delle mini serie: quando ti accorgi di aver in mano una bella storia, con dei bei personaggi e dei disegni abbastanza fighi, il tutto contornato da combattimenti epici e fantastici power up, realizzi che tre volumi sono troppo pochi, che ne vorresti avere di più.
Non ho mai letto altre opere di Yuko Osada, il che è un peccato, ma quando due anni fa mi è capitato Tribal 12 tra le mani l'ho comprato per curiosità, perché mi piaceva il volto del protagonista e il tratto del disegno.

Una ragazzina di nome Wendy a seguito della perdita della persona a lei più cara decide di portare avanti degli esperimenti per tentare di separare spirito e corpo e riportare in vita l'amato. L'esperimento fallisce, e ciò comporta la nascita di creature potenti dette "Antichi". Per sbaragliare gli Antichi viene creato un super gruppo di Avengers versione manga -sì, sono andata a vedere the Avengers e ora lo ficcherò ovunque- detto Twelve, dodici persone dotate di Accessories  in grado di donare poteri a chi li indossa, in particolare collegati ad animali. Abbiamo il cane -il protagonista- la scimmia, la pecora -LA PECORA è BELLISSIMA, LODATELA!- il coniglio, la tigre, il topo, il drago, il serpente, il cavallo, toro e il cinghiale... ecco, forse l'unica pecca del manga è che data la velocità della trama, forse perché Osada ha dovuto finirlo entro i tre volumi, non lo so, questi personaggi non sono stati valorizzati completamente. Avrei voluto vedere la forza reale della tigre e del serpente, due personaggi molto fighi a parer mio... No, Panda, non sbavare!

La trama è semplice ma molto poetica, soprattutto nel finale. I colpi di scena non sono inseriti a caso, ma al posto giusto al momento giusto, ci sono momenti di felicità ma anche momenti tragici, e non sai fino alla fine come potrebbe finire, quindi non c'è nulla di banale. Il disegno è molto delicato e semplice che non stanca e i protagonisti sembrano vestiti come i Turks  di Final Fantasy  VII, ma vabbé è il loro bello.

I protagonisti sono sicuramente il cardine del manga.

Oz, che detiene il Vision del Cane -quello tra i più potenti- è il protagonista positivo della storia, orfano che gestisce da solo dei bagni termali lasciati in eredità insieme al suo cane Trava -che si rivelerà l'Accessories-, la sua vita cambia quando conosce Ko, vision della Scimmia e aspirante Twelve, e il membro della stessa Kaguya del Coniglio che lo invitano a diventare membro della Twelve non appena manifesterà i suoi poteri. Con la morte della dirigente della Twelve Monroe  Oz decide di salvare la Strega Wendy che ha dato vita agli Antichi e di combattere contro il Nightmare -in contrapposizione con la Twelve che utilizza il potere del Sogni-  che sfrutta il potere dei mostri per seminare il panico e riporta in vita Nero, precedente Cane di cui Kaguya era innamorata. Insieme ai restanti membri della Twelve Oz e Ko riescono a mettere in difficoltà il nemico e a fermare gli Antichi, con un bellissimo finale a sorpresa che mi ha commossa!


Peccato davvero che duri solamente tre volumi. Se fosse stato più lungo e Osada avesse dato più spazio anche ai personaggi secondari sarebbe stato completamente perfetto. Ciononostante non voglio dire che non sia un bel manga, anzi direi che posso benissimo consigliarvelo! E lodate la pecora!
Lodate la Pecora!

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