Quando ancora Kubo non disegnava farfalle

La leggenda narra di un manga dello stesso autore di Bleach che non parlava di Hollow e di lunghi spadoni, né di protagonisti con rapporti triangolari con sè stessi (citazione necessaria), ma che ha lo stesso affinità con il mondo dei morti. Si tratta di Zombie Powder, letteralmente la polverina maggica dei morti che ritornano in vita, ovvero la prima opera di Kubo-Sensei, che gli fece guadagnare l'iniziale fama che lo portò alla ribalta poi con Bleach, la sua opera magna.
In questo manga infatti vediamo un mondo pseudo-western in cui bisogna collezionare dodici anelli della morte per poter ottenere la polvere degli zombie, che permette di far resuscitare i morti. Tutti i protagonisti la vogliono, a partire da Grimmjow  Gamma Akutabi, colui che a molte fangherle rassomiglia allo gnocco Espada dalla chioma turchina. In cosa però non saprei dirvi. Ovviamente però sta polverina la vogliono anche gli antagonisti, perché oltre riportare in vita i morti dona anche l'immortalità. La cosa che ci colpisce di questo manga oltre l'originale trama e le scene comiche -che ci riportano con la memoria ai primi volumetti di Bleach- sono i bellissimi nomi dei protagonisti, da Wolfgangina Lalla Getto  a Baragne Binoix  Bartoreuil Balmunk, che ci fanno denotare la fantasia e la grande mente di questo grande mangaka. Mi aveva colpito anche che una delle "Character Song" che Kubo aveva scelto per uno dei personaggi era una canzone del mio compaesano Zucchero
Il grande difetto di questo manga, che avrebbe potuto avere dei bellissimi risvolti sia a livello di trama che di sviluppo dei personaggi principali? Zombie Powder è un opera incompiuta. Trolltite ha deciso di sospenderne la pubblicazione per dedicarsi a Bleach, e che forse la concluderà a termine della sua opera principale. Quando la sempre amata Panini portò in Italia Zombie Powder, pensavo che fosse un opera di pochi volumi, ma conclusa. Invece mi sono ritrovata con un finale sospeso ed incompiuto, e probabilmente non saprò mai come andrà a finire quest'opera, nonostante mi fosse abbastanza piaciuta, anche se sicuramente non è ai livelli di Bleach. Mi chiedo quindi perché illudermi in questo modo? Perché farmi soffrire così? Chi mi odia così tanto? Quando e come finirà Zombie Powder? E, soprattutto, come diamine è fatta sta polverina? 
Ai posteri l'arda sentenza.

Quote of the Week 3.


«Ehi, Shogo... pensi che potremo cambiare il paese?» Con disappunto di Shuya, Shogo scosse la testa. Shuya disse con tono accusatorio: 
«Ma hai appena detto che lo faresti a pezzi!» Shogo accese una sigaretta, era un bel po' che non fumava, poi incrociò le braccia. «Vuoi sapere quello che penso?[...] A volte non ci si può opporre al corso della storia.[...] Tra qualche tempo, mutando alcune condizioni, questo paese, anche se non facciamo nulla, cambierà. Non so se avverrà nella forma di una guerra o di una rivoluzione. E non ho la minima idea di quando giungerà quel momento. Forse potrebbe non arrivare mai.» Fece un altro tiro e continuò. «In ogni caso, non penso sia possibile adesso. Proprio come ho detto, questo paese è folle, ma ben concepito. [...] La nostra è una nazione schifosa. Se non potete sopportarla, la cosa migliore da fare è abbandonarla e andare da qualche altra parte. [...] Eppure io non lo farò.» Shuya si sfregò la mano contro la coscia. Sperava che l'affermazione di Shogo corrispondesse ai suoi pensieri: "Io voglio fare qualcosa qui, perché alla fine questo è il mio paese. Bob Marley cantava: "su, alzati in piedi... combatti per i tuoi diritti
«Perché?» chiese Shuya. Ma la risposta di Shogo non fu proprio quella che si aspettava.
«Sto facendo questo per me stesso. Voglio la vendetta. Anche se è solo per la mia soddisfazione, voglio colpire questo maledetto paese.[...]» Shuya fece un breve respiro: 
«Così sembri senza speranza.»
«Sono senza speranza»
Shogo Kawada e Shuya Nanahara, Battle Royale (Romanzo), Koushun Takami

Beautinception

Miki, Yu, e tutti coloro che complicheranno loro la vita


In Italia venne presentato come Piccoli Problemi di Cuore: eppure chiamarli piccoli, questi problemi di cuore, mi sembra un paradosso bell'e buono. Marmalade Boy di Wataru Yoshimitsu è stato il shojo manga che lessi in vita mia. Non vado molto matta per questo genere dato che sono una maschiaccia e ho sempre preferito generi adatti ad un pubblico maschile, ma mi innamorai di questo manga per ragazze dalla prima volta che lo presi tra le mani, nella sua rosa versione gold che costava un occhio della testa -sempre grazie Panini, eh-.

Miki Koshikawa è una spensierata ragazza senza troppi grilli per la testa, innamorata della vita e del tennis. Allegra e vivace come ogni ragazza della sua età dovrebbe essere anche se al giorno d'oggi non ne esistono più di questo tipo. La sua vita viene sconvolta quando i suoi genitori decidono di divorziare. Ma come abbiamo accennato in precedenza i problemi di cuore in questo manga non sono affatto piccoli. La famiglia Koshikawa si intreccia con la vita dei Matsura, genitori di Yu, il ragazzo marmellata di arance.
Pongo di seguito uno schema riassuntivo

Mamma di Miki + Padre di Yu
Padre di Miki + Mamma di Yu 

E l'allegra famiglia Koshikawa-Matsura decide di vivere sotto lo stesso tetto, causando ai due rampolli un sacco di problemi sentimentali traducibili con seghe mentali tanto bisogno di affetto da parte reciproca. E come se non bastasse, la trama già paragonabile alle peggio soap opera come Beautiful per qualità di intrecci, le cose si complicano ulteriormente.
L'ex di Yu si ripresenta per conquistarlo, ma Miki è innamorata del fratellastro che sembra ricambiare. Arimi -vedi vecchia fiamma del ragazzo marmellata- per far ingelosire l'ex si mette con Ginta, migliore amico e spasimante di Miki. Poi dopo essersi letta un qualche manga yaoi di dubbio gusto Miki pensa che Yu stia con un uomo, poi Yu pensa che la mamma di Miki sia in realtà anche sua madre, quindi fare fiki-fiki con lei sarebbe immorale ed incestuoso, Miki va in paranoia e infine il mondo esplode. No, perché gli intrecci amorosi non sono di certo finiti, e la Mediaset ha il coraggio di dire che questi due poveri disgraziati hanno solo dei piccoli problemi.
No, ma vi rendete conto della trama di questa cosa? Non so se definirla geniale o da adattatori di Centovetrine, ma io l'ho amata. Stai con gli occhi incollati sulle pagine del manga fino all'ottavo volume, per vedere se alla fine questi due poveri cristi si metteranno finalmente insieme o se la famiglia Koshikawa-Matsura è destinata a diventare la Montecchi/Capuleti del nuovo millennio. Alla fine anche se il paragone con le soap può scandalizzarvi, il primo shojo manga che ho letto è stato anche quello che mi ha colpito di più. Mi piacque un sacco il disegno dolce e raffinato, e la trama incasinata da mal di testa alla fine si risolve con un bel lieto fine. Nonostante a volte ti chiedi se per caso non sei finito dentro il film Inception anziché in un manga.
I Grandi Problemi di Cuore del Ragazzo Marmellata e della sua compagna sono stati l'avventura amorosa che mi ha un po' aperto il mondo verso questo genere di manga, e che è stata capace di sciogliere anche una ragazza un po' maschiaccia come me, che non è felice finché non vede qualcuno sbudellato in un manga. Perché suvvia gente, un po' di romanticismo al mondo ci vuole, nonostante l'Inception/Beautiful che ci sta in mezzo

Quote of the Week 2.

Da quel momento, io andai avanti a scrivere ancora, e ancora, come se fossi posseduto... quell'opera che al contrario non avrei dovuto scrivere. Poi, nonostante continuassi a comporre altri romanzi per fuggire da quell'opera, quel protagonista si ripresentava sempre davanti a me, come una maledizione. In quei momenti mi tornavano alla mente loro. Il bene, il male, la ragione, la follia, il mondo terreno e l'aldilà... coloro che regnano con grazia ed eleganza nello spazio di confine che li separa. Come se volessero farmi ricordare quella promessa. Esiste senza dubbio qualcosa che trascende dalla nostra comprensione, ma io nasconderò per sempre questo fatto tra le ceneri del caminetto per tutta la vita... assieme al segreto di quella notte di tempesta.
Arthur Wordsmith, Black Butler, Yana Toboso

Non sempre Can che Abbaia non morde

V


Tribal 12 è il nome di un manga che la GP presentò a tutti come "il manga dell'autore di Toto". Beh, non ho mai letto Toto, ma sono piacevolmente stata colpita dalla bellezza di questo fumetto tanto da rimanere delusa dal fatto che durasse solamente  tre volumi. Perché è questo il brutto delle mini serie: quando ti accorgi di aver in mano una bella storia, con dei bei personaggi e dei disegni abbastanza fighi, il tutto contornato da combattimenti epici e fantastici power up, realizzi che tre volumi sono troppo pochi, che ne vorresti avere di più.
Non ho mai letto altre opere di Yuko Osada, il che è un peccato, ma quando due anni fa mi è capitato Tribal 12 tra le mani l'ho comprato per curiosità, perché mi piaceva il volto del protagonista e il tratto del disegno.

Una ragazzina di nome Wendy a seguito della perdita della persona a lei più cara decide di portare avanti degli esperimenti per tentare di separare spirito e corpo e riportare in vita l'amato. L'esperimento fallisce, e ciò comporta la nascita di creature potenti dette "Antichi". Per sbaragliare gli Antichi viene creato un super gruppo di Avengers versione manga -sì, sono andata a vedere the Avengers e ora lo ficcherò ovunque- detto Twelve, dodici persone dotate di Accessories  in grado di donare poteri a chi li indossa, in particolare collegati ad animali. Abbiamo il cane -il protagonista- la scimmia, la pecora -LA PECORA è BELLISSIMA, LODATELA!- il coniglio, la tigre, il topo, il drago, il serpente, il cavallo, toro e il cinghiale... ecco, forse l'unica pecca del manga è che data la velocità della trama, forse perché Osada ha dovuto finirlo entro i tre volumi, non lo so, questi personaggi non sono stati valorizzati completamente. Avrei voluto vedere la forza reale della tigre e del serpente, due personaggi molto fighi a parer mio... No, Panda, non sbavare!

La trama è semplice ma molto poetica, soprattutto nel finale. I colpi di scena non sono inseriti a caso, ma al posto giusto al momento giusto, ci sono momenti di felicità ma anche momenti tragici, e non sai fino alla fine come potrebbe finire, quindi non c'è nulla di banale. Il disegno è molto delicato e semplice che non stanca e i protagonisti sembrano vestiti come i Turks  di Final Fantasy  VII, ma vabbé è il loro bello.

I protagonisti sono sicuramente il cardine del manga.

Oz, che detiene il Vision del Cane -quello tra i più potenti- è il protagonista positivo della storia, orfano che gestisce da solo dei bagni termali lasciati in eredità insieme al suo cane Trava -che si rivelerà l'Accessories-, la sua vita cambia quando conosce Ko, vision della Scimmia e aspirante Twelve, e il membro della stessa Kaguya del Coniglio che lo invitano a diventare membro della Twelve non appena manifesterà i suoi poteri. Con la morte della dirigente della Twelve Monroe  Oz decide di salvare la Strega Wendy che ha dato vita agli Antichi e di combattere contro il Nightmare -in contrapposizione con la Twelve che utilizza il potere del Sogni-  che sfrutta il potere dei mostri per seminare il panico e riporta in vita Nero, precedente Cane di cui Kaguya era innamorata. Insieme ai restanti membri della Twelve Oz e Ko riescono a mettere in difficoltà il nemico e a fermare gli Antichi, con un bellissimo finale a sorpresa che mi ha commossa!


Peccato davvero che duri solamente tre volumi. Se fosse stato più lungo e Osada avesse dato più spazio anche ai personaggi secondari sarebbe stato completamente perfetto. Ciononostante non voglio dire che non sia un bel manga, anzi direi che posso benissimo consigliarvelo! E lodate la pecora!
Lodate la Pecora!

Spoileromani incalliti 2: Bleach cap. 490



Spirits Are Forever with YOU!
 Scusate, non ho resistito. é  che nel nuovo capitolo di Bleach hanno mostrato due volumetti con questo titolo, e io che mi sono innamorata di questa frase sin dai primi volumi -anche se all'epoca era Spirits are Always with you!- non ho potuto fare a meno di esaltarmi come un riccio a primavera.


Se la saga dei Fullbringer mi aveva lasciata un po' perplessa e non mi aveva lasciato nulla addosso, la nuova saga mi sta esaltando come un ricco a primavera -ma non l'ho già detto?- 
Intanto si preannuncia, come già ci ha lasciato qualche avvisaglia il vecchio Tite, un alleanza Arrancar-Shinigami contro i nuovi nemici, i Quincy! Mamma li Quincy! 

I nuovi nemici mi paiono cazzuti. Per sconfiggere le Fracciòn di Harriber gli Shinigami ci  avevano messo un infinità di tempo, arriva sto Quincy e lo fa fuori in un petosecondo. Che dire? Spero che questa saga non finisca di annoiarmi come quella dei Fullbringer. E Ichigo così com'è è figo, spero che non tiri fuori qualche altro Power Up perché altrimenti diventa dopato al massimo...
Considerazioni finali: Renji rimane sempre il solito figo.

Quote of the Week 1.

Conosci l'espressione «non avere nulla»? È un insegnamento zen. "Se incontri un Buddha, uccidilo. Se incontri un tuo antenato, uccidilo. Non avere legami, non essere schiavo di nessuno. Vivi semplicemente per la tua vita."
Genzo Sanzo Hoshi, Saiyuki, Kazuya Minekura